La morte di Rémi Fraisse e la mobilitazione che segue mettono lo Stato davanti alle proprie responsabilità e crea conflitto a seno delle istituzioni. Un morto in manifestazione in un periodo di crisi, sotto un governo di sinistra debole attaccato da tutte le parti e già criticato di essere troppo di destra è una bomba sociale ed è chiaro a tutti. Il Primo Ministro continua a promettere la linea dura per chiunque osi denunciare gli abusi della polizia, così che se il Ministro degli Interni ha annunciato la sospensione dell’uso delle granate offensive, in realtà la maggior parte delle armi dette non letali sono state usate durante la settimana per reprimere violentemente i movimenti contro gli abusi della polizia, con il solito grosso numero di feriti. Un aspetto che porta a chiedersi quanto davvero si possa parlare di fatalità in relazione alla morte Remi Fraisse e quanto di tragedia annunciata. Il NPA e il Parti de Gauche, i partiti di Besançenot e Melénchon, che avevano già lanciato pubblicamente la manifestazione in omaggio a Rémi Fraisse per domenica 2 novembre ore 15 con partenza da Stalingrad, decidono di rinunciare alla manifestazione che loro stessi avevano indetto per partecipare invece al sit-in pacifico lanciato per le ore 16 nella parte più ricca di Parigi, negli Champs de Mars, sotto la Tour Eiffel con l’associazione ambientalista al quale era iscritto Rémi, France Nature Environnement. I sostenitori del FNSEA sulla zona promuovono il progetto della diga, fra essi anche milizie organizzate. Il contratto ottenuto dalla CACG prevede anche la redazione e la consegna del rapporto di pubblica utilità, il che costitusce conflitto di interessi. Martedi 4 novembre, assemblea per organizzare la seconda settimana di mobilizzazioni: controlli della polizia sono dennunciati da chi entra e esce. La manifestazione di domenica con appuntamento alla rotonda di Stalingrad si è svolta in modo inimmaginabile. La volontà della CACG è quella di accelerare l’avanzamento dei lavori che permetteranno di ottenere un finanziamento dall’Unione Europea. Seconda settimana di lotta, sempre di più le vittime della repressione. Ricapitolando, domenica sera alle 19h30 circa 20 persone erano in stato di fermo (garde à vue) e altre 80 persone erano state condotte al commissariato di Rue des Évangiles, dove fuori dallo stesso commissariato si era radunata un’altra ottantina di persone per un presidio di solidarietà ai compagni fermati. Da domenica 26, si susseguono in tutta la Francia manifestazioni, presidi, marce silenziose che iniziano ad ogni occasione con un saluto a Rémi. Sabato 15 Novembre SaltimbanchiOff – Serata a sostegno della Palestina, http://tantquilyauradesbouilles.wordpress.com/actions/25-octobre-2014-rassemblement-sur-le-site/affiches-et-tracts/, ANNULLATO LUNEDì 26 OTTOBRE – Cena Benefit per la Brigata Davide Pedretti, SABATO 24 OTTOBRE Non evento al Palaghiaccio Senz’acqua – pomeriggio musicale in Cascina, LUNEDì 19 OTTOBRE. Sarà l’autopsia del giorno seguente a dire che Rémi è morto di un’esplosione alla schiena, dunque per via degli scontri. Un omicidio di polizia trasformato in tragica fatalità. Queste iniziative politiche prendono quasi subito un carattere di aperta critica al contesto generale di terrore statale, contro la repressione giudiziaria, contro la violenza delle forze dell’ordine, contro le armi militari impiegate su civili. La superficie è per il 70% boschiva e costituisce un enorme bacino di biodiversità: questa zona ospita 94 specie animali protette et 353 tipi di piante. E’ in queste circostanze che Rémi Fraisse muore. Martedì 28 il Ministro degli Interni Bernard Cazeneuve dichiara la sospensione dell’utilizzo delle granate offensive.
I giornalisti si ritrovano obbligati a descrivere uno studente in botanica, appassionato di natura, iscritto ad un’ associazione ambientalista. Disclaimer - Based on our experience and expertise we offer the most innovative and quality industrial hose products on the market. Il procuratore parla in termini di ipotesi e si avanza anche la possibilità che la morte sia stata provocata dalla combinazione di una granata con un altro elemento come un fumogeno, una cartuccia di gas o un aerosol (Le Monde, “Mort de Rémi Fraisse: le sac à dos , pièce clé, reste introuvable”). La costruzione della figura del mostro, black bloc, anarchico, incappucciato ecc. Un comportamento davvero deludente per due partiti che si considerano essi stessi uno di sinistra e l’altro di estrema sinistra.
Le forze dell’ordine hanno instaurato in questi giorni di choc post morte di Rémi un clima di terrore, aggredendo, arrestando, impedendo con la forza la libertà persino di manifestare il minimo dissenso rispetto alle vicende accadute lo scorso week end alla diga del Testet. Domenica 2 novembre, Parigi blindata e situazione irreale. Il Primo Ministro continua a promettere la linea dura per chiunque osi denunciare gli abusi della polizia, così che se il Ministro degli Interni ha annunciato la sospensione dell’uso delle granate offensive, in realtà la maggior parte delle armi dette non letali sono state usate durante la settimana per reprimere violentemente i movimenti contro gli abusi della polizia, con il solito grosso numero di feriti. La polizia ha obbligato il corteo a rientrare in Piazza della Rotonda per poi accerchiare chi non è riuscito a uscire dalla piazza e infine caricare sul bus e portare in commissariato le vittime di questo accerchiamento.
Sarà l’autopsia del giorno seguente a dire che Rémi è morto di un’esplosione alla schiena, dunque per via degli scontri. Viene dipinto “un buono, pacifico e gentile militante ambientalista” e sui media ci si chiede cosa abbia spinto Rémi a lanciarsi negli scontri. Il progetto risale a 40 anni fa ed è sostenuto dal Consiglio Generale della provincia del Tarn, al cui vertice presiede il socialista Tierry Carcenac che mantiene la presidenza in modo alterno dal 1979. Il primo ministro, Valls, dichiara non volere credere a un errore della polizia. Questi 3 capitoli sono il risultato di una scrittura collettiva che aspira a fare il punto dopo due settimane di mobilitazioni intense vissute da un gruppo di …
Tutte le strade, compresi i ponti sulla Senna sono bloccate da ingenti quantitativi di polizia. La gara d’appalto per la realizzazione dei lavori è vinta dalla Compagnie d’Aménagement des Coteaux de Gascogne (CACG). Nonostante questo, un corteo riesce a liberarsi per le strade della città percorrendo il Bd.